Con il rapporto di Save the Children, nota Organizzazione internazionale non governativa per la tutela dei diritti dei bambini, possiamo osservare nel 2024 un calo delle nascite, con soli 370.000 nuovi nati, il minimo storico.
In Italia le donne, ormai, sono sempre più penalizzate rispetto agli uomini: infatti il 92% dei padri risulta occupato, mentre solo il 61,3% delle madri ha un lavoro stabile, questo perché c'è un'assenza di servizi per neonati e bambini. Principalmente sono le donne a dimettersi dopo il parto, il 96% delle dimissioni sono “volontarie” e le motivazioni più frequenti sono l'impossibilità di conciliare la maternità con il lavoro o per scelta del datore di lavoro.
Secondo i dati, i nuclei monogenitoriali, ovvero formati da un solo genitore, sono per lo più madri single con difficoltà economiche. Nel 2024, il tasso di occupazione delle mamme single tra i 25 e i 54 anni supera l’83% nel Nord, mentre nel Mezzogiorno non va oltre il 45,2%. Nel Centro si registra una crescita più contenuta, ma comunque positiva. La regione con riscontro più positivo per occupazione materna è la Provincia Autonoma di Bolzano, seguita da Emilia-Romagna e Toscana. Ultima tra le regioni risulta la Basilicata, seguita da Campania, Puglia e Calabria.
A riguardo parla la Senatrice Valeria Valente: "Le donne non chiedono medaglie, ma diritti. Abbiamo bisogno di risorse per chi cresce figli da sola, servizi educativi accessibili ovunque, congedi di paternità più lunghi e nessuna differenza tra i generi". In Campania, regione in difficoltà su questo tema, si avvicinano le elezioni regionali e si spera che arrivino proposte per attuare una politica migliore per le donne e le madri.