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La violenza sulle donne: dai miti a noi

18-12-2024 08:26

Maria Donadio

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, W donne, Parità di genere,

La violenza sulle donne: dai miti a noi

Ogni 25 novembre si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. Un giorno importante per combattere una avvenimento che proviene soprattutto dai miti

 di Maria Donadio e Martina Maresca

 

Il 25 novembre sarà la Giornata  Internazionale per l’ eliminazione della violenza contro le donne. Giornata fondamentale che ricorda la figura della donna e l’ importanza di essa come essere umano all’ interno di una società civile che l’ ha sempre considerata inferiore all’ uomo. La misoginia (atteggiamento di avversione nei confronti della donna) non è una fenomeno nato da qualche secolo, ma è un’ azione che nasce dal tempo dei greci e dei romani e addirittura prima della creazione dell’ universo! Il concetto di femminicidio è nato molti secoli dopo, ma un atteggiamento maschilista esisteva fin dai tempi della preistoria. Nei miti antropogonici (che parlano della nascita dell’ uomo), cosmogonici (che parlano della nascita dell’ universo) e teogonici (sulla della nascita degli dei) si percepisce già una condotta maschilista in cui la donna viene rappresentata come fonte di disastri o  colpevole di una rovina comunitaria. Basti pensare al mito della Creazione del mondo in cui si narra di come Eva sia stata ingannata dal serpente e, non solo, di come poi abbia cercato di portare nella via della perdizione anche Adamo facendogli mangiare la mela della conoscenza del bene e del male che Dio aveva proibito in precedenza di mangiare. Oppure il mito di Pandora in cui Epimeteo (in greco Επιμηϑεύς, ovvero “accorto in ritardo”) fratello di Prometeo (in greco Προμηθεύς, ovvero “egli che riflette prima”), colui che aveva rubato il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, era stato punito da Zeus per ciò che aveva fatto. E' così che è stato condannato per l'eternità ad essere legato ad una roccia ed essere, ogni giorno, aggredito da un’ aquila che mangiava il suo fegato il quale puntualmente si rigenerava. Zeus, inoltre, decise di punire anche Epimeteo mandandogli Pandora (dal greco Πανδώρα, ovvero colei “a cui è stato donato tutto”). Il giovane, però, si dimenticò del monito del fratello di non accettare i doni del padre degli dèi, e accolse la fanciulla. Quest'ultima era molto bella, capace di incantare qualunque uomo, ma con un semplice difetto: la curiosità. Dato non assolutamente casuale, anzi, oltre ad essere la prima donna creata dagli dèi, questi ultimi decisero di conferirle appositamente questo difetto. Zeus, infatti, regalò a Pandora un vaso contenente tutte le disgrazie dell’ umanità e le raccomandò di non doverlo mai aprire. La curiosità, però, ebbe la meglio:  quando lei aprì il vaso, tutte le disgrazie cominciarono ad uscire fuori. La ragazza, ormai accorta del danno, chiuse subito il vaso lasciando sul fondo la cosa più importante: la speranza.

In questo mito Pandora viene considerata solo per la sua bellezza così da poter sedurre Epimeteo e punirlo, ma risulta essere anche la causa dei mali umani secondo le antiche popolazioni. Anche per l’ Iliade il principio è lo stesso: Elena per la sua bellezza viene rapita e portata via facendo scatenare la guerra di Troia. Studiare questi miti dove apparentemente le donne non c’ entrano nulla, possono già farci comprendere quanto invece già molto anticamente le donne venissero considerate inferiori agli uomini e portatrici di mali. 

 

Questa mentalità non si è mai fermata o attenuata, ma ha preso il sopravvento ed è arrivata fino al più grosso dei crimini: ovvero il femminicidio (forma di violenza nei confronti di una donna che ha origine da ideologie maschiliste e patriarcali). Ormai ogni giorno c’è almeno un femminicidio in Italia e svariati nel mondo. Per combattere e debellare questo fenomeno c’ è bisogno di una grande cultura che contrasti quella maschilista e includa quella della parità di genere. Alla base di ciò ci deve essere una grandissima educazione da parte delle famiglie che non devono permettere all’uomo di considerarsi un essere superiore e alla donna di non permettersi di sentirsi un essere inferiore

LICEO STATALE FRANCESCO DE SANCTIS

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