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Victoria Roshchyna: la giornalista ucraina torturata e uccisa in una prigione russa

02-05-2025 21:25

Federico Ricciardi

Diritti umani, Cronaca, Politica, Victoria Roshchyna, Ucraina, Russia,

Victoria Roshchyna: la giornalista ucraina torturata e uccisa in una prigione russa

La tragica vicenda della giornalista ucraina Victoria Roshchyna, uccisa e torturata dai russi.

Victoria Roshchyna, giornalista freelance ucraina di 27 anni, è morta nel settembre del 2024 mentre era detenuta in una prigione russa, dopo essere stata sottoposta a torture e abusi. Il suo corpo è stato restituito all'Ucraina solo nel febbraio 2025, in condizioni tali da sollevare gravi dubbi e polemiche sulla sua morte e sul trattamento riservato ai prigionieri ucraini in Russia.

 

Roshchyna ha iniziato la sua carriera giornalistica da adolescente, lavorando per testate come Ukrainska Pravda, Hromadske e Radio Free Europe. Dopo l'invasione russa del 2022, si è distinta per i suoi reportage dalle zone occupate, inclusa Mariupol, documentando la vita sotto l'occupazione e le violazioni dei diritti umani. Nel marzo 2022 fu arrestata a Berdiansk dal Servizio di Sicurezza Federale russo e rilasciata dopo dieci giorni, a condizione di registrare un video in cui affermava di essere stata salvata dai russi. Per il suo coraggio, ricevette il "Courage in Journalism Award" nel 2022. Nell'agosto 2023, durante un'indagine sui centri di detenzione illegali nelle aree occupate, Roshchyna fu nuovamente arrestata dalle forze russe, e, dopo mesi di silenzio, le autorità russe confermarono la sua detenzione solo nel maggio 2024. 

Durante la detenzione, Roshchyna subì gravi abusi: fu sottoposta a scosse elettriche, coltellate e privazione di cure mediche. Secondo testimonianze, il suo peso scese a circa 30 kg e necessitava di assistenza per alzarsi dal letto. Il 19 settembre 2024, morì durante un trasferimento verso Mosca. La notizia fu comunicata alla famiglia solo il 2 ottobre 2024, senza fornire dettagli sulle cause del decesso. Il corpo di Roshchyna fu restituito all'Ucraina nel febbraio 2025, inizialmente etichettato come "maschio non identificato". L'autopsia rivelò segni evidenti di torture: abrasioni, emorragie, una costola rotta e possibili segni di elettrocuzione. Inoltre, mancavano organi vitali come cervello, occhi e laringe, causando sospetti su un tentativo di nascondere le cause della morte

L'Unione Europea ha espresso profonda preoccupazione per la morte di Roshchyna, chiedendo un'indagine indipendente e sottolineando la responsabilità delle autorità russe nella sua detenzione e sicurezza. Organizzazioni come Reporters Without Borders hanno denunciato il caso come un “crimine di guerra” e un “attacco alla libertà di stampa”.

 

La tragica morte di Victoria Roshchyna rappresenta non solo la brutalità del regime russo nei confronti dei prigionieri ucraini, ma anche il coraggio di chi rischia la vita per raccontare la verità: la sua determinazione nel documentare le atrocità commesse nelle zone occupate rimarrà per sempre un esempio di integrità giornalistica e dedizione alla causa della libertà e dei diritti umani.


 

LICEO STATALE FRANCESCO DE SANCTIS

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