Il 14 dicembre 2024, le autorità iraniane hanno arrestato la cantante Parastoo Ahmadi nella provincia di Mazandaran per aver sfidato con atti proibiti le norme stabilite nel Paese dalla rivoluzione del 1979.
Ahmadi è nata nel 1997 a Nowshahr, nel nord dell'Iran. Suona il pianoforte e realizza cover di canzoni che ha condiviso sulla sua pagina Instagram. La giovane ha conquistato un gran numero di fan anche grazie alle ballate pubblicate nel 2022-2023 a sostegno delle proteste di massa che scossero il Paese in quel periodo.
L'11 dicembre la giovane artista aveva pubblicato un video di 27 minuti su YouTube di un "ipotetico concerto", generando in poche ore 1,4 milioni di visualizzazioni e scalando rapidamente i trend topic iraniani. "Io, Parastoo, una giovane ragazza che vuole cantare per un popolo che ama. È un diritto a cui non potrei rinunciare: cantare per questa terra che amo appassionatamente, qui, in questo luogo simbolico del nostro caro Iran, dove si intersecano la nostra storia e le nostre leggende. Ascolta la mia voce in questo concerto immaginario e immagina questo bellissimo paese…": così la cantante aveva introdotto il suo concerto “immaginario”, senza pubblico. Nel corso della sua esibizione aveva interpretato alcune famose canzoni iraniane, tra cui "Il tulipano è cresciuto dal sangue dei giovani", un brano che inneggia alla libertà. Nonostante il divieto di accesso al canale YouTube in Iran, il video ha ricevuto 1,7 milioni di visualizzazioni e decine di migliaia di commenti.
La donna si è presentata con i lunghi capelli sciolti, un abito nero con le spalle scoperte, al collo una collana con la mappa dell'Iran e soprattutto con la sua bellissima voce. Il fatto di non indossare l'hijab, come impone la rigida legge della Repubblica islamica dell'Iran, aveva fatto temere per lei, come per tante altre donne iraniane che, a partire da Mahsa Amini, si sono opposte alla legge islamica. Per due giorni non si è saputo nulla di Ahmadi. Il 12 dicembre, però, la magistratura della Repubblica islamica ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che il concerto si era tenuto "senza autorizzazione legale e senza rispettare i principi della Sharia" e che per questo sarebbero state prese "misure appropriate" contro la cantante e il team di produzione. La cantante iraniana Parastoo Ahmadi è stata, però, rilasciata inaspettatamente il 15 dicembre.
Il 'concerto immaginario' su YouTube della giovane cantante e musicista iraniana Parastoo Ahmadi ha dato nuova forza alle donne iraniane, che continuano instancabilmente e coraggiosamente a lottare. La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni crescenti in Iran, dove il regime si appresta a varare una legge, che prevede misure più severe per chi viola l'obbligo del velo: multe, pene detentive, la pena di morte e l’arresto.
Il concerto è rapidamente diventato uno degli argomenti più discussi sui social media iraniani. La vicenda di Parastoo Ahmadi è un simbolo della continua lotta delle donne iraniane per la libertà e i diritti fondamentali. La determinazione della giovane cantante ad esprimersi alimenta una speranza crescente di cambiamento in un Paese dove la libertà di espressione e i diritti delle donne sono ancora fortemente limitati. Il suo coraggio, insieme a quello di molte altre donne iraniane, dimostra che la resistenza può dare vita a un movimento che non potrà essere fermato facilmente nonostante le minacce e le dure repressioni del regime. Infatti tante giovani donne come Ahmadi continuano a sfidare le leggi oppressive, cercando di far sentire la loro voce attraverso la musica e l'arte.