di Francesca Cicalese e Mariavittoria Della Calce
Ci troviamo al “Imagine's book”, una libreria di Salerno sul Corso Garibaldi 142, il 16 novembre alle ore 18:00 per l’incontro con la giovanissima scrittrice Angela Nese. Lei però, non si ferma solo alla ‘penna’, ma è anche una brava disegnatrice, di fatto alle medie voleva diventare una fumettista, infatti lei racconta prima attraverso le immagini.
Il suo esordio nella narrativa è avvenuto in maniera inaspettata. Mandò il suo primo romanzo ad un concorso che vinse e il premio era proprio la pubblicazione del suo elaborato.
Nei suoi libri tratta di temi attuali nominando, però, autori greci, mettendo insieme filosofia e prosa narrativa. Infatti, ci rivela che: “la filosofia è un qualcosa che scrive, giorno dopo giorno”. Tra le sue pubblicazioni, quella che mette più in luce questo è proprio “I Giorni di Saturno”, in cui le protagoniste, Elena e Sibilla, devono costruire la loro realtà nel tempo in due modi differenti. Le due donne abitavano accanto e non si conoscevano, ma entrambe avevano bisogno d’amore e dal loro incontro scaturirà uno dei temi centrali del libro: l’incontro tra le diversità che mette in moto il tempo cambiandolo.
Ma da dove viene questo titolo? “Κρόνος” è “il padre” di Zeus, ma anche un divoratore di figli. Κρόνος e Saturno coincidevano come divinità. I latini incanalano questa divinità nell’agricoltura. I giorni di Saturno, dunque, sono quei giorni dove “il tempo è immobile, pesante, non succede nulla”, ma anche "i tempi dell’attesa".
Qual è lo stile di Angela Nese? La scrittrice predilige le sequenze dialogiche e la scrittura breve, quasi poetica che è un richiamo esplicito alla “cura”. La compositrice scrive anche poesie che per lei sono “rivelazioni” e, come l'autrice, anche Sibilla legge poesie ad alta voce “creando” un pubblico. Nei libri la scrittrice, infatti, mette molteplici versioni di lei. I personaggi che crea sono semplici e simili all’autrice a livello profondo come rivela:
“Nei miei racconti non c’è niente di reale ma tutto è vero”.
La sua ‘penna’, però, è proiettata sia verso se stessa che verso i lettori. Scrive “per necessità”: prima per conoscersi e poi per farsi conoscere, cercando di arrivare a quel fondo umano comune.
La cosa che ci ha colpito di più durante l’incontro è stato proprio il rapporto con il Liceo Statale “F. De Sanctis”. Molti studenti, infatti, hanno partecipato e interagito con grande interesse. Un grazie particolare non va solo alla scrittrice o alla scuola, ma anche all’iniziativa di “Io leggo perché” che ha reso possibile tutto questo.