Di Angela De Chiara,Alessia Maresca,Matteo Napoli,Carmen Emily Torre
La tua scuola ha mai discusso della tematica sul bullismo? E soprattutto hai mai partecipato ad un episodio di bullismo?
Tutte le prime del liceo Statale “Francesco De Sanctis”, l'8 maggio, hanno visto un film basato sul bullismo e il cyberbullismo:" Il ragazzo dai pantaloni rosa". La pellicola è tratta da una storia realmente accaduta di Andrea Spezzacatena, un adolescente di tredici anni che viveva a Roma con la sua famiglie e suo fratello minore Daniele . Andrea é stato vittima di bullismo e cyberbullismo, cause del suo suicidio, avvenuto poco dopo il suo quindicesimo compleanno. Nella sua casa, il 20 novembre 2012, una sciarpa mise fine alla sua vita.
Dopo la visione del film la polizia postale ha parlato proprio di questa tematica. Tra momenti emozionanti e pieni di riflessioni, gli studenti hanno partecipato a questo meraviglioso incontro che ha lasciato in ognuno di loro un segno profondo. Il bullismo e il cyberbullismo sono i temi di cui ogni scuola ha sempre parlato, però non si è mai fatto qualcosa per eliminarlo definitivamente ed, infatti, è improbabile che riusciremo mai ad abolire queste piaghe sociali. Però, con il tempo, stanno cercando diverse soluzioni. Questo è uno degli argomenti di cui la polizia locale ha parlato agli studenti, coinvolgendoli nel loro lavoro tramite domande e riflessioni toccanti. Questo incontro è stato davvero importante per far riflettere i giovani su un tema che purtroppo ci riguarda da vicino. Queste realtà, anche se se ne parla molto a scuola, sono ancora troppo diffuse tra i ragazzi e spesso ci colpiscono senza che ce ne accorgiamo.
La storia di Andrea, così triste e dolorosa, ci fa capire quanto le parole e le azioni possano ferire profondamente una persona, fino a diventare insopportabili.
Ma questo film e l'incontro con la polizia postale ci hanno fatto capire che possiamo fare qualcosa per fermare tutto questo. Dobbiamo essere più consapevoli e cercare di sostenere chi sta soffrendo, invece di restare indifferenti. Forse non riusciremo a eliminare il bullismo da un giorno all'altro, ma possiamo sicuramente fare la nostra parte per rendere la scuola e il mondo un posto più sicuro e rispettoso per tutti.
Ogni parola che è stata spesa in questo giorno ha toccato il cuore di tutti, lasciando qualche lacrima e un silenzio pieno di consapevolezza.
Un pensiero particolarmente forte che è emerso è che, a volte, i primi a giudicarci e a farci del male siamo proprio noi stessi: diventiamo i bulli della nostra mente, lasciandoci influenzare da paure, insicurezze e da bisogno di essere accettati.