Oggi, Sabato 26 Aprile 2025, l’ultimo saluto a Papa Francesco, l’uomo della Chiesa Cattolica che per dodici anni di pontificato, si è fatto portavoce instancabile di pace e amore per gli ultimi e i diversi, per i bisognosi e i sofferenti. Tante volte abbiamo ascoltato il suo grido di pace: dalla finestra di San Pietro, durante gli incontri, nei suoi viaggi, ma ciò che oggi rimane è lo sforzo che ha fatto con tanto umiltà per dare concretezza alle sue parole e alle verità predicate, mostrando ad ognuno di noi, credente e non, la via per un mondo migliore, lasciando così un segno nel cuore di tutti.
Solo una settimana fa, durante la partecipazione alla celebrazione liturgica solenne della Pasqua, il suo messaggio diffuso alla folla e rivolto all’intera umanità, riportava ancora una volta l’attenzione alla via della speranza per un mondo di pace, condannando fortemente la “volontà” di morte, di violenza, di disprezzo che attanaglia i nostri tempi. Suonava forte il suo invito alla pace, alla fraternità e all’umanità e non da ultimo al disarmo di tutte le Nazioni per porre le fondamenta di una nuova vita. Nel giorno della sua ultima apparizione in pubblico, sono state ricordate tante guerre, troppe, che interessano diverse parti del mondo, dove si lascia sempre più spazio alla violenza, alla sofferenza e alla morte di tanti innocenti. Papa Francesco ha sostenuto sempre che bisogna aprire gli occhi e vedere chi è nella difficoltà porgendo una mano e non voltando le spalle. Questi, in sintesi, i punti principali di tutto il suo pontificato e anche oggi, ai suoi funerali, il Cardinale Giovanni Battista Re, nell’omelia ha ricordato come Francesco di fronte alle guerre abbia elevato la sua voce implorando la pace, pace in cui ha sempre riposto fede e speranza.
In molti hanno seguito il rito funebre che si è svolto in presenza dei leader del mondo e capi di stato giunti per un ultimo saluto a Papa Francesco. Durante la diretta televisiva sono stati molti i momenti di commozione colti tra la folla, ma alcune immagini hanno attirato subito l’attenzione di tutti. In un’atmosfera di profonda partecipzione per l’ultimo saluto al Pontefice e all’uomo che solo una settimana prima aveva nuovamente implorato la pace, molti i momenti emozionanti vissuti dai credenti e non. Durante lo “scambio del segno di pace” il mondo ha assistito alla stretta di mano tra leader e capi di stato che sembra auspicare che quel gesto possa diventare segno di dialogo e nuova apertura.
L’immagine, però, che certamente rimarrà nella storia è quella che riporta l’incontro “storico”, all’interno della Basilica di San Pietro, avvenuto qualche minuto prima dell’inizio dei funerali, tra il leader ucraino Zelensky e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il tutto pare sia durato circa quindici minuti, un tempo breve ma intenso che apre le porte alla speranza. Dalle immagini si percepisce che l’incontro è improvvisato, viste le sedie poste lì una di fronte all’altra, all’interno di una basilica vuota, ma sembra un segno ed un’espressione della tanto cercata pace in Ucraina. Si tratta di un confronto tra due uomini politici determinato dal destino che li ha voluti lì in quel luogo sacro per l’ultimo saluto al Papa della pace. Ci piace pensare, allora, che i funerali possano essere stati l’ultima sua chiamata alla pace. Si attendono gli sviluppi con grande speranza per una pace reale e duratura.