Sconvolge la notizia di una malata terminale ottantenne torinese che chiede ai medici di non essere dimessa dall’ospedale pur di non tornare a casa dal marito che l'aveva picchiata per cinquant’anni. In un’epoca in cui si discute tanto di femminicidi, pensare che un’anziana rinunci alla possibilità di trascorrere gli ultimi giorni della sua vita in casa propria, tra i propri affetti e tra le cose che l’hanno accompagnata per tutta la vita, è davvero molto triste. È come se non fosse mai riuscita a liberarsi di quell’uomo, ma almeno in punto di morte ha voluto denunciarlo. In questo modo il suo gesto sembra essere quasi l’espressione della sua ultima volontà, di un suo grande desiderio. Saputo ciò, il personale sanitario dell’ospedale non ha esitato a denunciare la spiacevole situazione rendendo così giustizia alla povera paziente. Anche i quattro figli della coppia li avevano precedentemente abbandonati per sfuggire dal clima pesante che regnava in famiglia e avevano deciso di trasferirsi da parenti.
L’uomo è stato processato e, per tutto il tempo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il prossimo 16 maggio il giudice Agostino Pasquariello emetterà la sentenza di primo grado per l’italiano di 81 anni che per 50 anni avrebbe picchiato la sua compagna di una vita. La procura di Torino ha richiesto per lui una condanna a cinque anni di carcere per i maltrattamenti alla moglie che nel frattempo è morta. La donna, scomparsa il 22 settembre 2022 per un incurabile tumore al pancreas, aveva raccontato ai medici delle violenze subìte. Voleva "morire in pace" in ospedale dopo tutte le sofferenze patite, lontano da quella casa che l'aveva vista vittima di un uomo violento. Purtroppo la donna è deceduta prima che il magistrato potesse raccogliere la sua testimonianza diretta e senza poter vivere la sentenza e l’eventuale condanna dell’uomo. Il marito, ora sotto processo, dovrà rispondere alle dure accuse di maltrattamenti in un’aula di tribunale, ma resta l’amarezza che la sua vittima non avrà mai la possibilità di raccontare la sua versione dei fatti e di divulgare la sua orribile storia.