di FRancesca Cicalese e Maria Luisa Sciaraffa
Forse non ci pensiamo sempre, ma poter andare a scuola è una grande fortuna, una cosa che spesso diamo per scontato. Ogni mattina ci alziamo, ci prepariamo e andiamo in classe a seguire le lezioni, quasi come fosse un’abitudine automatica. Ma non per tutti i ragazzi del mondo è così. Anzi, per molti andare a scuola è un sogno lontano e inaccessibile. Eppure, l’istruzione dovrebbe essere un diritto fondamentale, proprio come mangiare, avere un tetto sopra la testa e vivere bene. La scuola non è solo un luogo dove impariamo a leggere, scrivere e fare i conti, che sono comunque cose fondamentali, ma è anche un posto dove cresciamo come persone, conosciamo nuovi amici, scopriamo i nostri talenti e maturiamo, imparando a collaborare rispettandoci a vicenda.
È una spinta per costruire il nostro futuro, che, senza di essa, sarebbe perduto. Sarebbe difficile maturare e capire che cosa vogliamo diventare, in base ai nostri sogni, che siano di diventare medici, professori, ingegneri, artisti o qualsiasi altra cosa. La scuola è la chiave, eppure, non tutti ne hanno accesso. Ci sono luoghi in cui andare a scuola è quasi un lusso. Alcuni, infatti, vivono troppo lontano dalle città, dove non ci sono scuole, alcuni non hanno risorse per acquistare quaderni, libri o penne, altri, invece, devono lavorare per aiutare le loro famiglie. Ci sono anche situazioni di guerre, che costringono i bambini a fuggire e a vivere come rifugiati, senza alcuna possibilità di istruzione. Questo non è giusto: ogni persona, indipendentemente da dove nasce o dalla sua condizione sociale, dovrebbe avere lo stesso diritto di imparare e crescere, ma tra ciò che è scritto e la realtà, purtroppo, c’è ancora una grande differenza.
