Nella notte tra il 12 e il 13 aprile del 2025 è morto un rinomato scrittore peruviano: Mario Vargas Llosa. Oltre a essere conosciuto come romanziere, è stato giornalista, critico letterario e drammaturgo ed è una figura significativa nell’ambito della saggistica.
Vargas Llosa ha avuto molti riconoscimenti. Nel 2010, infatti, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, nel 1994 invece il Premio Cervantes, che è il premio più importante per la lingua spagnola, il Planeta nel 1993, premio destinato esclusivamente ad autori spagnoli.
Llosa si è distinto specialmente per le sue creazioni spesso ambientate in Perù e che approfondivano temi come la critica sociale e politica attraverso la rivolta. Un esempio emblematico della sua produzione è “La città e i cani”, romanzo che narra un mondo violento e brutale all’interno di un’accademia militare a Lima. L’autore cerca di enfatizzare nelle sue opere il ruolo della letteratura spingendoci a comprendere come, senza di essa, il nostro mondo sarebbe privo di ribellione e ideali.
A dare la notizia della sua morte è stato il figlio Alvaro Vargas Llosa che ha sottolineato quanto fosse importante per tutta la famiglia. Mario Vargas Llosa ha lasciato a tutti noi una grande eredità culturale invitandoci a guardare la letteratura da un punto di vista diverso. La sua morte sicuramente metterà fine a un’epoca, ma la sua produzione ha avuto ed avrà un grande impatto ed una grande influenza anche in futuro.