di Manuel Bilotta e Adriana Vannata
Cosa significa “diritto allo studio”?
Il diritto allo studio è il diritto all’accesso e al successo nel percorso formativo di ognuno, a prescindere dalle condizioni socio-economiche di partenza. Investirvi significa garantire a tutti la possibilità di frequentare la scuola e raggiungere le proprie aspirazioni.
Esso viene sancito all’interno della Costituzione della Repubblica Italiana in ben due articoli!
- nell’articolo 33: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”
- nell’articolo 34: “L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
E’ un diritto rispettato egualmente in tutto il mondo?
Nonostante l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata il 10 dicembre del 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, abbia riconosciuto il diritto allo studio come diritto umano fondamentale, l’istruzione è tuttora negato. Una realtà persistente soprattutto in quei Paesi dove la povertà e la guerra hanno preso ogni spazio di vita delle popolazioni. Un bambino su cinque, nei paesi in via di sviluppo, vive in condizioni di povertà estrema. Solo nell’Africa sub-sahariana i bambini in difficoltà sono il 52% del totale a livello globale e la povertà è uno dei primi nemici della scuola.
Nei Paesi poveri, inoltre, un bambino su tre è impossibilitato a studiare. Di tutti i bambini che non si vedono riconosciuto il proprio diritto allo studio, l’84% vive in Paesi in via di sviluppo, un numero in crescita nonostante tutto il lavoro fatto negli ultimi anni. La scuola è importante non solo per i singoli bambini e bambine, ma anche per il Paese stesso. Il diritto allo studio in questi posti salva le vite: allontana i matrimoni precoci, permette di avere più possibilità di lavoro e di educazione sanitaria, sessuale, civile.
Assicurare un futuro migliore per prossime generazioni
Dati UNESCO dichiarano che se solo tutti i bambini del mondo riuscissero a completare anche gli studi secondari, più di 420 milioni di persone uscirebbero dalla povertà.
L’educazione accessibile e di qualità rappresenta quindi il primo strumento per la crescita e l’emancipazione delle giovani e future generazioni.