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Quando l'acqua unisce le anime: la magia di Arianna e Giorgio

21-05-2025 19:28

Nicole Buonocore

Diritti umani, Sport, #nuotoartistico, #inclusione,

Quando l'acqua unisce le anime: la magia di Arianna e Giorgio

Nuoto artistico: Arianna e Giorgio, un'emozionante storia di inclusione dove la diversità diventa forza e la libertà interiore vince ogni barriera in acqua.

La storia di Arianna Sacripante e Giorgio Minisini va oltre la semplice inclusione sportiva, toccando corde profonde di libertà interiore e accettazione di sé. La loro partnership nel nuoto artistico, nata dalla collaborazione con il Progetto Filippide, non è solo un esempio di integrazione, ma una potente testimonianza di come lo sport possa diventare un mezzo per superare i limiti autoimposti e le aspettative esterne.

Arianna, 33 anni, atleta con sindrome di Down, trova nell'acqua un elemento di liberazione. Come lei stessa afferma con semplicità disarmante: “La cosa più importante? Essere libera. Goditi il tuo spazio, il tuo tempo”. Questa sua filosofia, espressa con la spontaneità di chi ha compreso l'essenziale, si riflette nel suo approccio al nuoto artistico insieme a Giorgio Minisini, 29 anni, campione mondiale che ha trovato in questa collaborazione una nuova linfa vitale.

La loro dinamica è unica: Arianna confessa di sentirsi più tesa nel singolo, ma di trovare sollievo e gioia nel doppio con Giorgio, la cui presenza la fa sorridere. Questo legame va oltre la performance tecnica; è un incontro di anime che si supportano a vicenda. Per Giorgio, Arianna è stata una maestra di gentilezza verso se stesso, insegnandogli ad accettare i propri limiti come punti di partenza per lavorare e crescere, un contrasto netto con la pressione perfezionistica del mondo del nuoto artistico che lo aveva portato a odiare il cloro.

Il Progetto Filippide, una realtà inclusiva che coinvolge atleti con autismo e malattie rare in diverse discipline, dimostra come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione sociale. L'allenatrice Sabrina Bernabei sottolinea come la grinta e la determinazione di questi atleti, spesso date per scontate negli sport tradizionali, siano un esempio illuminante per tutti.

Arianna, che nella vita di tutti i giorni svolge un tirocinio in una scuola materna e vive fuori Roma, incarna il desiderio di una vita indipendente, sostenuta anche dalla cooperativa sociale Il Pungiglione. Il suo approccio alle competizioni è emblematico: «La strategia giusta in gara è non pensare a quello che dicono gli altri. Per me quello che conta non sono gli applausi. L'importante è sentirti a tuo agio, sentire quello che hai dentro».

Insieme, Arianna e Giorgio non solo infrangono le barriere fisiche e mentali, ma ci ricordano che la vera libertà risiede nell'accettazione di sé e nella gioia di esprimere la propria unicità, al di là di ogni giudizio esterno. La loro storia è un inno alla bellezza della diversità e alla forza trasformativa dello sport quando è guidato dall'empatia e dal desiderio di inclusione autentica.

LICEO STATALE FRANCESCO DE SANCTIS

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