di Maria Donadio e Manuela Masucci
Nel 2024 molti bambini e ragazzi non hanno ancora la possibilità di avere un’istruzione e la sicurezza di possedere un diritto che per alcuni giovani del mondo è essenziale: il diritto allo studio. Quest'ultimo è uno dei diritti fondamentali per l’uomo e, infatti, è stabilito all'interno di molti Paesi europei e non. Viene sancito nella Dichiarazione Universale del diritti umani a partire dal 1948, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Momento storico altresì significativo, in quanto sottolinea l’importanza dello studio e dell’istruzione per assicurare la libertà del cittadino che non deve essere indottrinato in idee politiche sbagliate, come quelle totalitariste.
Questo diritto è fissato anche nella Costituzione Italiana, negli articoli 33 e 34, dove viene sancito che la scuola è aperta a tutti; e ancora che l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se sono privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione. Questo assunto è sancito anche nell’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU, nell’ obiettivo 4. Quest'ultimo si propone di migliorare l’istruzione e di garantire che i ragazzi godano di questo diritto. In molti Paesi questo diritto non è rispettato e c’è una forte distinzione tra i maschi e le femmine. Infatti, in Afghanistan, Sudan, Mali e Somalia, il rischio per le donne è estremo, mentre per gli uomini è leggermente inferiore, ma comunque alto. Questo fa capire che con molta probabilità c’è più possibilità che le donne non riescono ad ottenere un’ istruzione adeguata rispetto agli uomini. Questo rischio si trova soprattutto negli Stati orientali dove le difficoltà economiche, alimentari e sociali impediscono l’ adempimento di questo diritto. Al primo posto troviamo l’Afghanistan che, soprattutto con l’arrivo dei talebani, ha messo in rischio la cultura di bambini e soprattutto di bambine che più che mai sono vulnerabili al fenomeno delle spose bambine. Ragazzi senza cultura sono ovviamente più propensi, purtroppo, allo sfruttamento minorile e agli abusi. Negli anni ci sono state tante proteste e rivoluzioni che hanno portato dei cambiamenti all’interno delle Nazioni.
Un exemplum significativo di una ragazza che ha combattuto fin da adolescente per il diritto allo studio è Malala Yousafzai. Lei ha lottato soprattutto per le donne, in modo da emanciparne il diritto di poter andare a scuola. La sua determinazione ha turbato molto i talebani compaesani che hanno provato anche ad ucciderla, pur di farla tacere. E' riuscita però a salvarsi e, anzi, il 10 ottobre 2014 ha addirittura ricevuto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno e la sua lotta.
“Prendiamo i nostri libri e le nostre penne".
Incita ancora oggi Malala, ricordando a tutti che "Sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.